martedì 23 marzo 2010

Chet Baker - I get along without you very well

Thelonius Monk - Round About Midnight

Una meravigliosa riflessione di Raoul Follereau

Proclamo erede universale tutta la gioventù del mondo. Tutta la gioventù del mondo: di destra, di sinistra, di centro, estremista: che mi importa!
Tutta la gioventù: quella che ha ricevuto il dono della fede, quella che si comporta come se credesse, quella che pensa di non credere.
C'è un solo cielo per tutto il mondo.

Più sento avvicinarsi la fine della mia vita, più sento la necessità di ripetervi: è amando che noi salveremo l'umanità.
E di ripetervi: la più grande disgrazia che vi possa capitare è quella di non essere utili a nessuno, e che la vostra vita non serva a niente.
Amarsi o scomparire.
Ma non è sufficiente inneggiare a: "la pace, la pace", perché la Pace cessi di disertare la terra.
Occorre agire. A forza di amore.
A colpi di amore. I pacifisti con il manganello sono dei falsi combattenti. Tentando di conquistare, disertano. Il Cristo ha ripudiato la violenza, accettando la Croce.
Allontanatevi dai mascalzoni dell'intelligenza, come dai venditori di fumo: vi condurranno su strade senza fiori e che terminano nel nulla.
Diffidate di queste "tecniche divinizzate" che già San Paolo denunciava.
Sappiate distinguere ciò che serve da ciò che sottomette.
Rinunciate alle parole che sono tanto più vuote quanto sonore.
Non guarirete il mondo con dei punti esclamativi.
Ciò che occorre è liberarlo da certi "progressi" e dalle loro malattie, dal denaro e dalla sua maledizione.
Allontanatevi da coloro per i quali tutto si risolve, si spiega e si apprezza in rapporto ai biglietti di banca.
Anche se sono intelligenti essi sono i più stupidi di tutti gli uomini.
Non si fa un trampolino con una cassaforte.
Bisognerà che dominiate il potere del denaro, altrimenti quasi nulla di umano è possibile, ma con il quale tutto marcisce.
Esso, Corruttore, diventi Servitore.
Siate ricchi della felicità degli altri.
Rimanete voi stessi. E non un altro. Non importa chi. Fuggite le facili vigliaccherie dell'anonimato.
Ogni essere umano ha un suo destino. Realizzate il vostro, con gli occhi aperti, esigenti e leali.
Niente diminuisce mai la dimensione dell'uomo. Se vi manca qualcosa nella vita è perché non avete guardato abbastanza in alto.
Tutti simili? No.
Ma tutti uguali e tutti insieme!
Allora sarete degli uomini. Degli uomini liberi.
Ma attenzione!
La libertà non è una cameriera tuttofare che si può sfruttare impunemente. Né un paravento sbalorditivo dietro il quale si gonfiano fetide ambizioni.
La libertà è il patrimonio comune di tutta l'Umanità.
Chi è incapace di trasmetterla agli altri è indegno di possederla.
Non trasformate il vostro cuore in un ripostiglio; diventerebbe presto una pattumiera.
Lavorate. Una delle disgrazie del nostro tempo è che si considera il lavoro come una maledizione. Mentre è redenzione.
Meritate la felicità di amare il vostro dovere.
E poi, credete nella bontà, nell'umile e sublime bontà.
Nel cuore di ogni uomo ci sono tesori d'amore.
Spetta a voi, scoprirli.
La sola verità è amarsi.
Amarsi gli uni con gli altri, amarsi tutti. Non a orari fissi, ma per tutta la vita.
Amare la povera gente, amare le persone infelici (che molto spesso sono dei poveri esseri), amare lo sconosciuto, amare il prossimo che è ai margini della società, amare lo straniero che vive vicino a voi.
Amare.
Voi pacificherete gli uomini solamente arricchendo il loro cuore.

Testimoni troppo spesso legati al deterioramento di questo secolo (che fu per poco tempo così bello), spaventati da questa gigantesca corsa verso la morte di coloro che confiscano i nostri destini, asfissiati da un "progresso" folgorante, divoratore ma paralizzante, con il cuore frantumato da questo grido "ho fame! " che si alza incessante dai due terzi del mondo, rimane solo questo supremo e sublime rimedio: essere veramente fratelli.
Allora... domani?
Domani, siete voi.

Sebastiao Salgado

Un fotografo capace di scattare meravigliose foto naturali come incredibili testimonianze di migrazioni e conflitti... Uno dei maestri assoluti delle fotografia contemporanea











Cat Stevens







domenica 21 marzo 2010

Douglas MacArthur ai cadetti di West Point (1945)

Essere giovani

La giovinezza non è un periodo della vita
essa è uno stato dello spirito, un effetto della volontà,
una qualità dell’immaginazione, un’intensità emotiva,
una vittoria del coraggio sulla timidezza,
del gusto dell’avventura sull’amore del conforto.
Non si diventa vecchi per aver vissuto un certo numero di anni,
si diventa vecchi perché si è abbandonato il nostro ideale.
Gli anni aggrinziscono la pelle, la rinuncia al nostro ideale aggrinzisce l’anima.
Le preoccupazioni, le incertezze, i timori ed i dispiaceri
sono nemici che lentamente ci fanno piegare verso la terra
e diventare polvere prima della morte.
Giovane è colui che si stupisce e si meraviglia,
che domanda come un ragazzino insaziabile: e dopo?
che sfida gli avvenimenti e trova la gioia al gioco della vita.
Voi siete così giovani come la vostra fede, così vecchi come la vostra incertezza, così giovani come la vostra fiducia in voi stessi,
così giovani come la vostra speranza, così vecchi come il vostro scoramento.
Voi resterete giovani fino a quando resterete ricettivi,
ricettivi a ciò che è bello, buono e grande, ricettivi ai messaggi della natura, dell’uomo, dell’infinito.
Se un giorno il vostro cuore dovesse essere
morso dal pessimismo e corroso dal cinismo,
possa Dio avere pietà della vostra anima di vecchi.

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi - Cesare Pavese

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla

Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.

Amo tutto ciò che è stato - Fernando Pessoa

Amo tutto ciò che è stato,
tutto quello che non è più,
il dolore che ormai non mi duole,
l’antica e erronea fede,
l’ieri che ha lasciato dolore,
quello che ha lasciato allegria
solo perché è stato, è volato
e oggi è già un altro giorno.

Basette, il cortometraggio italiano di Lupin III





La versione completa la trovate a questo link:

http://www.facebook.com/#!/video/video.php?v=1061444629128&ref=share

Eternal Sunshine of the Spotless Mind - Meet me in Montauk

Sharon Jones - How do I let a good man down?

Dave Matthews Band



John Lee Hooker - One bourbon, one scotch, one beer

Una scena di "Come l'acqua per il cioccolato"

Due brani di Giovanni Sollima



The Velvet Underground & Nico - I'll be your mirror

Giorgio Gaber - Donne credetemi da "Sexus et politica"

Francesco Baccini - Le donne di Modena

Porcupine Tree - Radioactive Toy

La scena finale di "A qualcuno piace caldo"! - Billy Wilder

Eugenio Bennato - Ritmo di contrabbando

To Be By Your Side - Nick Cave

Seconda navigazione - Roberto Cacciapaglia

Virginiana Miller - Pacemaker

Ashram - Maria and the violin's string

Where is my mind - Pixies

Marlene Kuntz - Bellezza

Francois Truffaut - Scena finale de "I quattrocento colpi"

Tre riflessioni di Pier Paolo Pasolini





David Bowie - Ziggy Stardust

Counting Crows - Mr. Jones

The Who - from album Whos' Next - Baba O' Riley

So che non è Natale... Ma tanti auguri lo stesso da Don Tonino Bello

Sting - Shape Of My Heart

Stealers Wheel - Stuck In The Middle With You

Yann Tiersen - Due brani dalla colonna sonora de "Il favoloso mondo di Ameliè"



Kansas - Dust in the Wind

Mauro Pagani feat. Morgan - Parole a caso

Gilberto Gil - Aquele Abraço

Brian Eno - By this river

Goldberg Variations 1955 & 1981: Var 3 by Glenn Gould

Father and Daughter - A short animation movie by Michael Dudok de Vit

Oscar Brown Junior - Brother were are you?

Area - Gioia e Rivoluzione

Tu sì na cosa grande - Radiodervish

I like birds - Eels

Polvere di gesso - Gianmaria Testa

Vinicio Capossela











Céu - Malemolência

C.S.I. - Due brani da "Linea Gotica"



Michael Nyman





Tristezza - Elio e le Storie Tese

Jethro Tull - Bourée

The Smashing Pumpkins - Slow Dawn

I'm waiting for the man - Velvet Underground

Una scena di "Profondo Rosso" - Dario Argento

Her Morning Elegance - Oren Lavie

City Lights - Charlie Chaplin

Un brano tratto da Khorakhanè - Fabrizio De Andrè

Cvava sero po tute
i kerava
jek sano ot mori
i taha jek jak kon kasta

vasu ti baro nebo
avi ker
kon ovla so mutavia
kon ovla

ovla kon ascovi
me gava palan ladi
me gava
palan bura ot croiuti.



Poserò la testa sulla tua spalla
e farò
un sogno di mare
e domani un fuoco di legna

perché l'aria azzurra
diventi casa
chi sarà a raccontare
chi sarà

sarà chi rimane
io seguirò questo migrare
seguirò
questa corrente di ali.

Gian Maria Testa - Dentro la tasca di un qualunque mattino

Dentro la tasca di un qualunque mattino
dentro la tasca ti porterei
nel fazzoletto di cotone e profumo
nel fazzoletto ti nasconderei
dentro la tasca di un qualunque mattino
dentro la tasca ti nasconderei
e con la mano, che non vede nessuno,
e con la mano ti accarezzerei

salirà il sole del mezzogiorno
passerà alto sopra di noi
fino alla tasca del pomeriggio
ti porto ancora
se ancora mi vuoi

salirà il sole del mezzogiorno
e passerà alto, molto sopra di noi,
fino alla tasca del pomeriggio
dall'altra tasca ti porto
se vuoi

dentro la tasca di un qualunque mattino
dentro la tasca ti porterei
nel fazzoletto di cotone e profumo
nel fazzoletto ti nasconderei

dentro la tasca di un qualunque mattino
dentro la tasca ti nasconderei
e con la mano, che non vede nessuno,
e con la mano ti accarezzerei
e con la mano, che non vede nessuno,
con questa mano ti saluterei


Gian Maria Testa - Sono belle le cose

Sono belle le cose, belli i contorni
degli occhi
e i contorni del rosso
gli accenti sulle a, lacrime di pagliacci
le ciglia delle dive
le bolle di sapone,
il cerchio del mondo è bello
l'ossigeno delle stelle
e la poesia dei ritorni,
di emigranti e isole,
cercando l'invisibile: l'appartenenza
è bello il fuoco
e il sonno
e il buio petulante gola dei fantasmi
e il brodo primordiale padre nostro
che cola in questi nomi.

Pier Mario Giovannone e Gian Maria Testa - Sappi che tutte le strade

Sappi che tutte le strade, anche le più sole
hanno un vento che le accompagna

e che il gomitolo, forse
non ha voluto diventar maglione

che preferisco non imparare la rotta
per ricordarmi il mare

Gianmaria Testa - Le traiettorie delle mongolfiere

Lasciano tracce impercettibili
le traiettorie delle mongolfiere
e l'uomo che sorveglia il cielo
non scioglie la matassa del volo
e non distingue più l'inizio
di quando sono partite
sopra gli ormeggi e la zavorra sono partite
tolti gli ormeggi e la zavorra
sono partite
a guardarle sono quasi immobili
lune piene contro il cielo chiaro
e l'uomo che le sorveglia
adesso non é più sicuro
se veramente sono mai partite
oppure sono sempre state lì
senza legami, colorate e immobili
così

anche noi, anche noi
con gli occhi controvento al cielo
abbiamo cercato e perso
le tracce del loro volo
dentro le nuvole del pomeriggio
nei pomeriggi delle città
ma chissà dove é incominciato tutto
chissà

anche noi, anche noi
con le mani puntate al cielo
abbiamo inseguito e perso
le tracce del loro volo
anche noi, anche noi
nelle nuvole del pomeriggio
nei pomeriggi delle città
ma chissà dove é incominciato tutto
chissà

domenica 14 marzo 2010

Istanti - Don Herold

ISTANTI (erroneamente attribuita a J.L. Borges)


Se potessi vivere di nuovo la mia vita
nella prossima cercherei di commettere più errori.
Non cercherei di essere
così perfetto, mi rilasserei di più.
Sarei più sciocco di quanto non lo sia già stato,
di fatto prenderei ben poche cose sul serio.
Sarei meno igienico.
Correrei più rischi,
farei più viaggi,
contemplerei più tramonti,
salirei più montagne,
nuoterei in più fiumi.
Andrei in più luoghi dove mai sono stato,
mangerei più gelati e meno fave,
avrei più problemi reali e meno immaginari.
Io fui uno di quelli che vissero ogni minuto
della loro vita sensati e con profitto;
certo mi sono preso qualche momento di allegria.
Ma se potessi tornare indietro, cercherei
di avere soltanto momenti buoni.
Che, se non lo sapete, di questo
è fatta la vita,
di momenti: non perdere l'adesso.
Io ero uno di quelli che mai
andavano da nessuna parte senza un termometro,
una borsa dell'acqua calda, un ombrello e un paracadute;
se potessi tornare a vivere, vivrei più leggero.
Se potessi tornare a vivere
comincerei ad andare scalzo all'inizio
della primavera
e resterei scalzo sino alla fine dell'autunno.
Farei più giri in calesse,
guarderei più albe
e giocherei con più bambini,
se mi trovassi di nuovo la vita davanti.
Ma vedete, ho 85 anni e so che sto morendo.

Vide Cor Meum - Patrick Cassidy

Un brano composto dal musicista Patrick Cassidy per la colonna sonora del film Hannibal, e ripreso da Ridley Scott per una scena di un altro suo film, il funerale di Baldovino IV in "Kingdom of Heaven".
Il testo è basato sul sonetto "A ciascun alma presa" de "La vita nova" di Dante.

martedì 2 marzo 2010

Boris - Gli occhi del cuore

Oggi ho voglia di ridere... Vi posto alcuni spezzoni di una delle serie più belle girate ultimamente in Italia. Buona visione!